Il veleno è in grado di uccidere ma i piccoli denti  sono utili solo per colpire un pesce e non una preda molto grande. Il carattere schivo lo spinge a scappare piuttosto che ad attaccare. Sicuramente può far paura quando lo si trova davanti con quel suo nuoto sinuoso e ondulatorio ma altrettanto sicuramente proseguirà per la sua strada. La Laticauda colubrina è originaria della Papua Nuova Guinea ma abita dall’Australia a tutto il Sud-est asiatico. Acque calde, poco profonde dove si nascondono le anguille, la principale se non esclusiva fonte di cibo. Possiede polmoni sacciformi che permettono di immergersi fino a 60 metri; la forma del corpo appiattita e aerodinamica; la coda larga e compressa lateralmente che assicura un’ottima spinta propulsiva; le narici all’estremità del muso si chiudono a comando appena prima di un’immersione. La femmina e il maschio sono identici, ma la prima è molto più grande.
La colorazione della pelle varia dall’azzurro al grigio e l’intero corpo è circondato da 20-65 bande nere; il ventre è giallo o colore crema.
Attivo soprattutto di notte, il giorno si espone periodicamente al sole per termoregolarsi. Le prede, perlopiù anguille, sono catturate grazie al potente veleno contenuto nei denti; attraverso il morso si sprigionano delle micidiali neurotossine che bloccano i muscoli del diaframma della vittima e le impediscono di respirare.
Precauzioni: non disturbarlo se incontrato; non seguirlo nell’eventuale tana; meglio lasciarlo perdere.