Che località potrebbe essere questa? Una qualsiasi a bordo mare, deserto alle spalle, una strada asfaltata e una costruzione in primo piano. Difficile a credersi ma questa è Na’ama Bay, parte della famosa e oramai mitica Sharm El Sheikh degli anni settanta, territorio ancora sotto controllo israeliano dopo la guerra dei Sei Giorni del ’67. Qui prima degli anni ’70 si arrivava solo partendo da territorio israeliano, il controllo era ferreo, esistevano solo piccoli hotel e le escursioni subacquee o partiva dalla spiaggia o ci si spostava con la jeep lungo la costa.

Una “vacanza” pesante che però era ricompensata da una visone sottomarina magica, nessuno aveva mia visto prima tanta ricchezza e tanto colore. E tanto tanto pesce. Nel 1979 questo tratto di terra, con tutto il Sinai, tornò sotto il controllo egiziano e nel 1982 aprì il Sinai Divers nel nuovissimo Ghazala Hotel sempre gestito dalla coppia tedesca che mise in mare la prima imbarcazione da crociera.

Rolf e Petra

Da lì sempre con fasi altalenanti si arrivò ad oggi, all’odierna Sharm oramai una cittadina completa di tutti i servizi che se da una parte è apprezzabile perchè confortevole dall’altra ci fa rimpiangere un mare che non esiste più. Almeno qui intorno. Per fortuna questa parte di Mar Rosso è forte e forse poco inquinata, lontana da grandi insediamenti urbani, e questo l’ha per ora mantenuta.
Per tutti gli appassionati subacquei europei Sharm era la sponda di mare tropicale più vicina e più comoda. In Inghilterra in questi giorni si sta svolgendo una petizione rivolta al Governo affinchè riattivi i voli, sospesi dopo l’incidente del volo russo, diretti verso questa località egiziana. Noi non abbiamo limitazioni, i voli sono frequenti e disponibili, e i fondali del Mar Rosso non tradiscono.

Scorcio odierno di Na’ama Bay- Sharm El Sheihk