Una delle prime nazioni insulari a scomparire sott’acqua, se il livello del mare continuerà a salire, sarebbe la Repubblica delle Marshall (29 atolli, 180 chilometri quadrati), in pieno oceano Pacifico appena al di sopra dell’Equatore. L’innalzamento del livello e le frequenti burrasche oceaniche spingerebbe la popolazione andare altrove. Le sottili strisce di terra emersa non riuscirebbero a contenere né l’uno né l’altra. Le isole hanno una seconda Spada di Damocle. I relitti navali giapponesi presenti a Kwajalein, uno degli atolli, affondati nel 1943, potrebbero disintegrarsi e inondare con benzine e oli, ancora nelle stive, l’intera laguna.

L’enorme elica del relitto tedesco

La cosa curiosa è che uno di questi l’incrociatore tedesco Prinz Eugen fu affondato, si sa, con il pieno in tutti i serbatoi. Se dovesse cedere sarebbe un immenso inquinamento da idrocarburi. La nave, requisita dagli americani ai tedeschi, fu portata fino da queste parti ed usata come target per un esperimento nucleare. A nessuno venne in mente che sarebbe stato meglio lasciare i serbatoi mezzi vuoti ma nessuno si sarebbe aspettato che la nave potesse resistere ad un’atomica. L’esplosione avrebbe avuto un effetto maggiore con tutte le fiamme di un intero serbatoio. La politica americana dell’epoca puntava ad impressionare il popolo. Comunque se dovesse saltare, la nave potrebbe rilasciare un quantità di oli che sarebbe complicato arginare. Gli abitanti, che di questi relitti ne fanno pane quotidiano, sono seduti su una bomba un po’ come anche nella Laguna di Truk, dove se dovessero saltare, per corrosione, i ventri delle petroliere giapponesi sarebbe un bel disastro.

marshal_prinz_wreckIl 3 maggio 1946 iniziò da Filadelfia il viaggio per l’Atollo di Bikini. L’Operation Crossroads prevedeva tre test di ordigni nucleari: Able (esplosione in aria), Baker e Charlie (esplosioni sottomarine). Able ebbe luogo il 1º luglio 1946, il Prinz Eugen si trovava a 1100 m dal punto dell’esplosione. La bomba da 20 kton (20.000 t di TNT) non provocò che danni minimi (il danno più grave la totale asportazione della vernice di protezione sulla nave). Baker ebbe luogo il 25 luglio. La potenza della bomba era uguale a quella di Able, ma l’esplosione subacquea ebbe effetti devastanti. La chiglia fu completamente deformata, rendendo la nave incapace di navigare. La prova Charlie fu cancellata. Il Prinz Eugen fu trasferito a 160 miglia a sud, all’Atollo di Kwajalein, dove, lentamente, iniziò ad imbarcare acqua, e affondò il 22 dicembre 1947. Il relitto del Prinz Eugen (210 m di lunghezza, 21,9 m di larghezza, dislocamento a pieno carico 18.400 t) è ancora a Kwajalein, ma un’elica è stata recuperata e si trova al Memoriale della Marina a Laboe presso Kiel.

Il problema del cedimento strutturale dei relitti navali giapponesi nella laguna di Kwajalein è tornato di attualità perché gli ultimi subacquei che si sono recati nella laguna hanno potuto appurare che ci sono bolle di liquido nero che fuoriescono da alcuni relitti tra cui l’immensa Prinz Eugene. Sarebbe impossibile proteggere la natura sottomarina di quei luoghi, sicuramente la piccola Repubblica non potrebbe fare granchè e gli Stati Uniti, che hanno protetto queste terre oceaniche per lunghi anni e di cui sono affittuari ancora oggi forse avrebbero difficoltà a provvedere.

L’arcipelago delle Marshall, parte dello Stato Federato della Micronesia, comprende tra l’altro l’atollo di Bikini e Enewetak, noti per i test nucleari (1947 – 1962), di Kwajalein nota anch’essa come test ground per i missili nucleari e altri atolli che la Seconda Guerra Mondiale iscrisse con le sue memorabili battaglie.
marshall_mappaKwajalein, come la laguna di Truk, conserva numerosi relitti navali giapponesi nella sua ampia laguna. Sono parzialmente integri, navi da guerra e mercantili che offrono superbe immersioni in acque cristalline. Pochissimo visitati. Come tutti gli atolli dell’arcipelago sono fuori dalla rotta turistica nippo americana che attraversa il Pacifico e giacciono quasi dimenticati per tornare a “galla” ogni tanto quando come in questo caso c’è un allarme.

Immersione sulla Nagato, Bikini

Immersione sulla Nagato, Bikini

Eppure sono luoghi straordinari, con una intensa storia alle spalle, interessanti da un punto di vista marina perché malgrado il maltrattamento subito dagli uomini sono ancora in grado di restituire scenari naturali grandiosi e appaganti.marshall_brandi_mueller La foto del bombardiere Douglas è di Brandi Mueller, fotografa americana, che in un lungo lavoro ha ritratto tutti gli avanzi della guerra gettati a mare. Le sue foto hanno fatto il giro del mondo sia come denuncia sull’inquinamento sia per la curiosità suscitata.