Anche il luogo più profondo della Terra non è immune da rifiuti. Questa è la notizia lanciata dalla BBC inglese che ha sorpreso un po’ tutti ma che in effetti non è tale. Pensare che un rifiuto o parti di questo possano raggiungere, per caduta, attratti dalla gravita terrestre e sfuggiti a correnti oceaniche sia fino sul fondale uniforme della Fossa delle Marianne non è poi eclatante. Prima o poi qualcosa ci sarebbe arrivato. E’ stato scoperto durante una serie di immersioni con batiscafo eseguite da un signore benestante che si è voluto togliere lo sfizio di scendere così profondo. Dopo James Cameron, che effettuò la discesa nel 2012, Victor Vescovo, un investitore azionario, a bordo di un batiscafo ha raggiunto la quota di meno 11,035 metri. A parte la scoperta di un sacchetto di plastica e un involucro di caramelle sono state osservate alcune specie marine sconosciute ed eseguite nuove ricerche ambientali.  Nell’analizzare i detriti che risiedono nei fondali marini, i ricercatori hanno osservato che in circa il 20% delle immagini scattate gli organismi marini hanno a che fare con materiale plastico, tra cui alcuni che mostrano il groviglio di immondizia e organismi chemiosintetici come i vermi tubulari. In effetti, recenti scoperte hanno dimostrato che l’incidenza della plastica nelle acque profonde è così comune che alcuni organismi stanno iniziando a utilizzare le microplastiche come alimenti (Dailymail.com).