Prima lo massacriamo, lo denunciamo come il più avido dei mangiatori di uomini, gli tagliamo le pinne per farne zuppa, lo insultiamo come troppo arrogante ed aggressivo poi si scopre che ha nella sua struttura ha qualcosa che potrebbe aiutarci a migliorare per muoverci con più efficienza.
La sua pelle, antico mistero, ha forse svelato qualcosa d’altro che potrebbe aiutare ad aumentare l’aereodinamica di aerei, droni, turbine eoliche e perché no auto.
Un team di biologi e ingegneri della Harvard University in collaborazione con altri ricercatori dell’Università della Carolina del Sud hanno studiato e compreso quale sia la particolarità che rende gli squali così aerodinamici.

A) Dettaglio pelle di squalo mako ad alto ingrandimento. B) Una squama o dentello singolo ricostruito in 3D. C) D) Dentelli applicati su un’ala di aereo

A) Dettaglio pelle di squalo mako al microscopio elettronico. B) Una squama o dentello singolo ricostruito in 3D. C) D) Dentelli applicati su un’ala di aereo
“La pelle degli squali è ricoperta da migliaia e migliaia di piccole squame, o dentini (anche chiamati talvolta dentelli), che variano per forma e dimensione intorno al corpo”, ha precisato George Lauder, professore di ittiologia e biologia evolutiva, co-autore della ricerca. “Sappiamo molto sulla struttura di questi dentelli – che sono molto simili ai denti umani – ma la funzione non è chiara”. Lauder e il suo team si sono chiesti se ci fosse qualcosa di più nella storia. E se questi minuti dentelli invece di ridurre la resistenza aumentassero la portanza? Domanda lecita e per questo hanno diretto la loro attenzione al mako, lo squalo più veloce del mondo.
I denticoli del mako hanno tre creste rialzate, come un tridente. Utilizzando la scansione micro-CT, la squadra ha modellato i denticoli in tre dimensioni. Successivamente, hanno stampato in 3D le forme sulla superficie di un’ala con una sezione aerodinamica curva, noto come profilo alare.
Hanno quindi testato 20 diverse configurazioni di dimensioni del dentello, righe e posizioni di fila sui profili aerodinamici all’interno di un serbatoio di scorrimento dell’acqua.
Hanno scoperto che oltre a ridurre la resistenza, le strutture a forma di dentino aumentavano significativamente l’alzata, fungendo da generatori di vortici a basso profilo ma ad alta potenza. Che raggiungono miglioramenti nel rapporto portanza-resistenza fino al 323 % rispetto ad un profilo alare senza generatori di vortici. (fonte Harward sea edu)