La CassiopeaCotylorhiza tuberculata – vive nel Mediterraneo, è tipica delle acque dell’Adriatico. Tonda, ha la classica forma ad ombrello di colore bianco latte, qualche volta giallo rosato se non di colore più acceso, e sotto ha una serie di braccia orali che si aprono dalla bocca.
Al contrario la Cassiopea andromeda (nella foto in alto) vive nelle acque di tutto il mondo, poco profonde, in lagune o fondali melmosi e vive a pancia per aria. In inglese vine chiamata upside-down jellyfish. E’ carnivora, si ciba di piccoli animali che paralizza con il suo muco e vive in un rapporto simbiotico con e le alghe dinoflagellate e con i gamberi.
Questa specie di medusa, come tutte le altre, non possiede un cervello ma una rete di cellule nervose che sono distribuite su tutto il corpo gelatinoso. Non si comportano come gli animali in genere. Non hanno bocca, succhiano il cibo dai pori dei tentacoli e ricevono vita dalla loro relazione con gli organismi fotosintetici che sono presenti nelle loro cellule. Non sono neppure considerate piante, ma specie animale a sé stante.

Sono molto vecchie, si stima che i primi esemplari si siano formati circa 700 milioni di anni fa e questo fa della Cassiopea un organismo ideale per uno studio.
Sul sonno. Sì, proprio sullo stato di riposo in cui animali e uomini prima o poi sono costretti a cedere. Dormono i vermi e i moscerini per quale motivo non dovrebbero dormire le meduse? Un organismo vivente si considera dormiente quando entra in uno stato di quiescenza: stato di quiete, di riposo, in biologia stato di sospensione reversibile. I molteplici esperimenti sugli animali hanno dimostrato che alcune specie, come i topi, se dormono in modo insufficiente, incorrono nella morte.
E’ venuto di conseguenza il dover escogitare uno studio sul sonno in un organismo come la medusa, priva di un cervello, formatasi milioni di anni addietro, che vive a metà tra una pianta ed un animale.
Sulla funzione del sonno c’è ancora molto da scoprire, la scienza ne sa ancora poco, è importante conoscere le vere funzioni e il suo funzionamento.
Michael Abrams, Claire Bedbrook e Ravi Nath, tre studenti del Caltech (California Institute of Technology), in assoluta segretezza – non volevano che il loro professore sapesse – hanno portato avanti un esperimento per provare come la pensassero. Bedbrook fu la più curiosa quella che aggiunse domande alle già numerose sul tavolo. In effetti aveva ragione perché la scienza non sa perché gli animali dormano ma la ricerca ha scoperto che il dormire è associato al consolidamento della memoria e ai cicli REM del cervello. Ma se le meduse non hanno cervello perché devono dormire, si sono chiesti i tre.
Dopo mesi di sperimentazioni i tre studenti hanno potuto appurare che le meduse Cassiopea capovolte (upside-down) hanno dimostrato di avere una fase di sonno o di riposo per la prima volta riscontrato in un organismo senza cervello. A dimostrazione che l’azione di dormire è insita nella nostra biologia o in quella animale.
Se un animale non riposa è più facile che diventi vittima piuttosto che cacciatore e se così non fosse molte specie sarebbero già estinte. Vale esattamente anche per l’essere umano. La ricerca sullo stato di sonno delle meduse è stata potata avanti in tre esperimenti distinti.
I ricercatori hanno contato via video i movimenti durante il giorno e durante la notte. In questo secondo periodo furono il 30% in meno. Il battito cardiaco da 60 diurno è sceso a 39 al minuto. Ma lasciando cadere cibo le meduse si risvegliavano per così dire confermando che si trovavano in uno stato di sonnolenza.
Poi hanno cercato di ottenere l’attenzione delle meduse. Gli organismi sono stati disposti su fondali movibili. Sollevando il fondale verso la superficie del contenitore se la medusa fosse stata sveglia avrebbe nuotato verso il fondo. Così non fu anzi al momento del “risveglio” sembrano intontite, indecise, disorientate.
Quindi nell’ultima sperimentazione hanno tentato di tenere sveglie le meduse per 10 minuti con getti d’acqua ad intermittenza ogni 20’’ di riposo. Il giorno seguente sono apparse in uno stato di quiescenza.