Un pezzo di baia, davanti, palmizi e alberi tropicali, dietro. E’ l’angolo della Baia del Pescatore – Fishermen’s Cove – dal sapore pittoresco nell’antico attracco di Puerto Galera, insediamento spagnolo dove i galeoni sbarcavano i galeotti (1572). In quest’angolo di isola, Oriental Mindoro, trent’anni fa un italiano si insediava e rizzava un resort dedicato a chi amava il mare. Una posizione ideale, pochi minuti dal paese di Puerto Galera, lontano da tutto il resto, posizione che avrebbe potuto fornire ai futuri clienti quel tanto di sapore esotico condito con un poco di modernità. Fishermen’s di ora è sempre lo stesso di allora, stessa semplicità, stessi sapori, massima libertà di muoversi, scegliere. Qualcosa è stato aggiunto, modificato, migliorato, quel che non è cambiato è la simpatia di Giuseppe che è rimasto del tutto simile a quella persona che anni fa piantò il primo palo del Fishermen’s.
Che si trova affacciato sul Passage – lo Stretto – che separa Luzon, dove è insediata la capitale Manila, con il lato orientale di Mindoro.
Nel mezzo di questa sorta di imbuto, dove l’acqua del mare fluisce rapida, l’isola Verde.
E’ grazie a questo imbuto se il rimescolamento di acque diverse avviene ed è grazie sempre a questo se il cibo per innumerevoli specie marine si trova in abbondanza. [pullquote]C’è un altro testo, se vuoi leggere di più clicca qui[/pullquote]Non per nulla tutta quest’area, che si estende fino a Verde Island, è così popolare tra gli appassionati di immersioni. La biodiversità è il nocciolo centrale, ciò che attira, ciò che permette immersioni alla ricerca del nuovo, del colorato, del buffo se non del grottesco. Animali che si sono trasformati per via dell’innesto di specie differenti tra loro, animali che hanno trovato qui un proprio habitat, animali che ora sono ricercati dai fotosub e studiati dai ricercatori marini.
Ma questa storia oramai la si conosce.

Ristorante del resort

Ma non è tanto quello che offre il mare a sorprendere, a farci sentire a nostro agio quanto questo piccolo resort. Tutto in legno, in uno scenario completamente naturale, l’essenziale non manca, compresa la cambusa, fondamentale per ogni viaggiatore e marinaio. L’offerta della cucina è pesce fresco, pane e pasta fatti in casa in primis ma anche piatti tipici filippini o orientali. Scelta ampia e godereccia se si pensa che siamo nel profondo oriente filippino.
Nessun vincolo nella vita all’interno del resort.
Si può chiedere di fare un giro a piedi a Puerto Galera, andare in una delle spiagge vicine, partecipare ad un’escursione nei villaggi locali, stare panciolle su un sdraio, uscire in barca con gli altri, snorkolare in giro oppure partecipare alle immersioni. Il pezzo forte. Le uscite sono giornaliere, brevi navigazioni e si è su uno dei 27 siti d’immersione, per l’intervallo viene usata una spiaggia dove si fa una colazione a base di pesce, pomeriggio altro tuffo. La costa della penisola è frammentata in numerose calette, i fondali variano in base alla posizione, il pesce più grande si trova nello Stretto che dove alle volte spira una leggera corrente. Tartarughe, barracuda, qualche pinna pinna bianca, carangidi, pesce di taglia media, tutti che vagano in queste acque ricche di cibo. I giardini di corallo sono a minor profondità, spettacoli anche per chi non indossa la bombole.