Da settembre ’17 due spedizioni turistiche subacquee per visitare i relitti dell’esploratore Franklin. Si persero tra i ghiacci alla ricerca del passaggio a Nord Ovest.
Nel 1845 parte la spedizione inglese al comando di Sir John Franklin non alla sua prima avventura artica. Cerca il passaggio a Nord-Ovest e dispone di due robuste navi: l‘HMS Erebus e l’HMS Terror. A cui erano state applicate innovazioni tecnologiche del tempo: chiglie rinforzate da placche di ferro, riscaldamento interno con vapore, eliche a vite e timoni in ferro che potevano essere ritirati all’interno dello scafo, propulsione con motore ferroviario, razioni alimentari per tre anni, biblioteca con 1000 libri. Tra comandanti, ufficiali e equipaggio gli uomini erano 128.

Le due navi in disegno dell’epoca mentre si preparano a salpare

Una banalità, o meglio l’ingordigia di qualche fornitore – si capì molto più tardi – mandò in fumo l’intera spedizione, nessuno fu più trovato vivo.
Da allora molti altri ne hanno cercato la ragione, le traccie, la storia.
Un secolo dopo Owen Beattie, antropologo della University di Alberta, analizza i resti mummificati della spedizione. Gli uomini sono deceduti per ipotermia, polmonite e altro malattie accelerate da avvelenamento da piombo. Le scatole contenenti il cibo, che avrebbero dovuto sostenerli per tre anni, erano saldate con una scarsa saldatura tanto che riscaldandole il metallo colava nel cibo. Acquistate al ribasso dall’Ammiragliato per risparmiare o chissà per qualche lucrativo business come succede ancora oggi. Sui resti umani l’antropologo canadese scoprì anche segni che furono interpretati come cannibalismo.
Franklin fu celebrato come un eroe, ballate, libri, storie, leggende nacquero attorno a questo gruppo di sventurati. Ma le due navi dove erano finite?
Il famoso Passaggio a Nord Ovest verrà scoperto dall’esploratore Amundsen il 30 agosto 1906.

Mappa della regione Nunavut. Il relitto dell’Erebus si trova nel riquadro, il Terror all’interno del cerchio. Le date ripercorrono per diverse spedizioni

Nel luglio 2010 una spedizione della Parks Canada – ente governativo- si imbatte nell’HMS Investigator, una delle navi di soccorso del 1853, abbandonata dall’equipaggio. Profondità 11 metri.
La Parks già nel 2008 aveva svolto ricerche sul lato occidentale della Penisola di Adelaide: ci torna nel 2010, nel 2012 e nel ’13.
Il Victoria Strait dal punto dove le due navi sono rimaste incastrate nel ghiaccio viene controllato a tratti nel 2011 e ’12, nel 2013 ed infine nel 2014. Nel 2014 la spedizione del National Geographic individua a -11 metri a Wilmot and Crampton Bay (regione del Nunavut – territori del Nord Ovest) in buono stato di conservazione l’HMS Erebus, la seconda nave della sfortunata spedizione. Il relitto si poteva vedere benissimo dall’alto tanto l’acqua è chiara.
I subacquei del Parks Canada iniziano le immersioni sul relitto, integro al 90%. All’interno nessuna traccia umana se non quello che di solito si trova a bordo di una nave.
A fine estate 2015 la Fondazione Artic Research si apprestava a lasciare l’area di ricerca dopo aver intrapreso l’ultimo tentativo dell’anno quando si imbatte nel relitto del Terror, identificabile dal tubo di scarico che fuoriesce dalla coperta. Su questa nave, va ricordato, era stato montato un motore da locomotiva. La notizia è stata taciuta, fino ad agosto 2016. Il punto del naufragio non è stato diffuso. Anzi è molto generico e si può capire tanta precauzione.
In settembre 2017 la prima delle due spedizione HMS Erebus Experience sarà disponibile a visitatori e subacquei che volessero immergersi sui relitti. L’iniziativa è parte del 150° anniversario dell’unione delle provincie che formano il Canada Dominion. Un proposta per far conoscere questi remoti territori Nunavut che fanno parte della storia della navigazione.