La lontana Grande Barriera australiana, malgrado quel che si racconta e legge, e l’arcipelago maldiviano rimangono le mete subacquee preferite dai sub di mezzo mondo. Però altre sono emerse nel frattempo detronizzando il loro predominio. Nel senso che sono località specifiche per trovarsi faccia a faccia con grandi animali o piccoli abitanti molto curiosi per forme e colori dei fondali marini.
Nel cuore delle Molucche, nella parte meridionale, si trova Ambon, meta per coloro che amano la natura selvaggia. La provincia isolana delle Molucche si trova tra le Sulawesi e la Papua Irian Java. Territorio incontaminato che permette di poter entrare in contatto con una realtà spesso sconosciuta. Il Cape Paperau Resort & Spa, gestito da una coppia di svizzeri, seppur isolato nella selvaggia baia di Saparua, riesce a fornire tutti i servizi necessari di un eco resort di prima categoria. I fondali di questo tratto isolano sono una raccolta di immagini straordinarie con colori e forme difficilmente raccontabili se non con una fotografia.

Fondali di Ambon – foto Alamy

Non tutti sono disponibili a sacrificare il tempo delle vacanze in continue immersioni. C’è chi desidera tranquillità, un po’ di tuffi, qualche giro con maschera e pinne e godersi il sole. Pur in un luogo isolato.
Gili Air ha questa caratteristica con spiaggia bianche, resort tranquilli, mare cristallino e fondali accessibili a tutti. Un meta ideale per chi desidera rilassarsi.
Sicuramente per stranezze animali, seppur piccole, Lembeh nell’omonimo Stretto non ha rivali. Per ragioni non ancora molto chiare agli studiosi qui si raduna, cresce e si riproduce una fauna marina davvero unica. Le specie si mischiano e non passa giorno che qualche subacqueo non si imbatta in qualche nuovo abitante che può avere il corpo di una specie e la livrea di un altro. Per i cacciatori di immagini è diventato il tratto di mare più ambito ottimamente servito anche a a terra.

Spiaggia di Gili Air – foto Lonely Planet

Stranezze naturali in Messico. Nello Yucatan, nelle vicinanze della cittadina di Cancùn, i cenote, voragini che si aprono sulla crosta della terra, semi allagate di acqua chiarissima, che offrono panorami affascinanti. Alcune sono poco profonde, altre scompaiono in meandri sotterranei che non si ha idea di dove terminino. Alcune di queste furono usate dalle antiche civiltà che prosperavano nell’area come siti sacri tanto che la storia le ha tramandate. Altre sono state scoperte studiando il suolo accidentato di questa regione. Attualmente molti dei cenote sono visitabili con le bombole in spalla e la visione subacquea che offrono lascia esterrefatti i visitatori.