Corn Island nella dicitura ufficiale (sulle isole si parla inglese e sono due) o  Isla del Maiz (Isola della Polenta) offrono il vero sapore dei Caraibi. Non c’è nulla di artefatto, le cose funzionano come un tempo, forse con un accenno di modernità. E non sempre.

Sono piccole isole (la Piccola e la Grande), 70 chilometri dalla costa caraibica del Nicaragua. Hanno una storia semplice eppure travagliata. Rimangono protettorato inglese, come molti altri luoghi simili, fino al 1860. Nei due secoli precedenti sono stati territori di tutti e di nessuno, non vi era alcuna difesa inglese e si ridussero ad essere rifugio di pirati e filibustieri. Nel 1884 le isole sono annesse al Nicaragua. In base ad un trattato dal 1914 passano sotto la protezione degli USA per 99 anni. Ma anche in questo caso non accade granchè e le isole rimangano poco abitate e diventano a fasi alterne base di pescatori.

Nel 1971 scaduto il termine dei 99 anni le isole passano sotto la giurisdizione nicaraguense guidata allora da Anastasio Somoza ricordato per la sua dittatura.

Sono due lembi di terra dimenticata, pochissimo abitate (popolazione circa 6mila), utilizzate come base dai pescatori di camarones – gamberi.

Il punto rosso indica la posizione di Corn Island al largo delle coste del Nicaragua

Il punto rosso indica la posizione di Corn Island al largo delle coste del Nicaragua

Anni 80. Somoza e la sua dittatura spariscono, i Caraibi si svegliano, il turismo parte alla grande, la subacquea sfonda. Sulle Isole della Polenta tutto rimane uguale a prima. Non ci sono connessioni con la terra ferma, i voli non esistono, gli abitanti (discendenti di antichi schiavi liberati) vivono in pochi villaggi, si procurano il cibo dal mare.

Devono ancora passare anni finché le cose nell’intero Nicaragua, terra particolarmente interessante del Centro America, si riassestino e finalmente qualcosa si muova anche su la Isla del Maiz.

Corn Island (nella versione ufficiale) diventa una municipalità della “Regione Autonoma della Costa del Caribe”; Little Corn Island a meno di 5 chilometri di distanza è la “periferia. E tale rimane.

Molti luoghi nel mondo sono stati riscoperti dai subacquei giramondo e avviati, grazie al passaparola, verso un futuro interesse. Tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso vi fu addirittura un’esplosione. Sull’Isola della Polenta il turismo attratto dai fondali marini ha una data precisa molto più tarda: 1999, diciassette anni or sono si aprì il vero primo centro subacqueo. Se si fa un raffronto si comprende come queste due isolette, in particolare la piccola non abbia ancora i segni del passaggio turistico.

Mappa di Big Corn Island, Nicaragua

Mappa di Big Corn Island, Nicaragua

Great Corn Island ha una superficie di una decina di chilometri quadrati, molto verde, collinosa, con flora di queste latitudini. Spiagge bianchissime, mare turchese, una sola strada che gira tutto il perimetro, alcuni sentieri, un buon numero di bar e ristoranti economici fronte mare e una serie di curiosi hotel in stie sud americano. Ci si arriva con voli regolari da Bluefield o da Managua oppure via traghetto. Connessione telefonica e internet spesso non funzionano adeguatamente ma i fondali marini sono quelli “originali”, scuba e snorkel offrono grandi opportunità.

Little Corn Island risiede 15 chilometri a nordest, meno di tre chilometri di superficie (si raggiunge con una navigazione di 30′ circa da Big Corn), 750 abitanti, un intricato selvaggio territorio con poche strade, dove la luce elettrica arriva a singhiozzo. Non parliamo poi di internet. Terra e mare sono quelli di un tempo. Poco è cambiato se non per la presenza di una struttura alberghiera di prim’ordine racchiusa in una sorta di riserva protetta privata di 45 ettari. Il primo ecolodge aperto nel 1994 a finire sulle mappe internazionali. C’è un vero centro immersioni targato Padi con uscite regolari e tutto il necessario per non far rimpiangere altri luoghi.

Mappa di Little Corn Island, Nicaragua

Mappa di Little Corn Island, Nicaragua

Le due isole si trovano all’interno del Mar dei Caraibi quasi al confine con il Costarica, area ben poco conosciuta dai subacquei. Tranne l’isola colombiana di San Andres non vi è altro. I fondali sono quelli tipici di questo mare: bassi, cristallini, madreporici. Del tutto simili a quelli delle Bahamas, di Cuba o delle Cayman. E’ la caratteristica di questi territori marini. Il corallo madreporico cresce in abbondanza di solito in forme basse nella sabbia fino a formare barriere più o meno estese. Il fondo degrada lentamente verso maggiori profondità, ospita numerose forme di vita come spugne, conchiglie, crinoidi e molto pesce stanziale in branchi tra cui vivono specie più aggressive come i piccoli squali di barriera. Le due isole sono state basi di buccanieri e subito dopo della filibusta. Ci sono i resti di molte navi dell’epoca, una in particolare è ben visibile con i suoi enormi cannoni in solo pochi metri di profondità.