Il concetto originale dell’immersione Open Ocean Black Water Dive consiste nell’immergersi in un sito con un fondale molto profondo magari nel bel mezzo dell’oceano e poter così osservare la migrazione verticale degli abitanti degli abissi. Posizionando una fonte luminosa ad una quindicina di metri di profondità e lasciandosi andare trasportati dalla corrente si può incontrare un microscopico zooplancton che dal buio delle profondità sale verso la superficie. E’ la più grande migrazione del Pianeta, avviene tutte le notti, gli animali salgono verso la superficie perché più ricca di ossigeno ma arrivano anche per riprodursi e non per ultimo per cacciare cibo. Ai primi raggi di sole questo strato di mare si spopola rapidamente e tutti tornano verso il buio abissale per ritornare la notte dopo.

Basta stare fermi alla quota scelta, mai non troppo profondi, con una torcia in mano per poter incontrare straordinarie forme di vita che sfrecciano, pulsano, si colorano, scompaiono e riappaiono davanti al vetro della maschera. Uno spettacolo nuovo e diverso. Un impensabile movimento sotto la superficie del mare, un ambiente che fino ad ora era riservato agli specialisti, a chi studiava biologia marina, a chi voleva osservare cosa e come accadevano i fatti di questa parte di natura sconosciuta.

Dove è nata
Quasi per caso questa “specialità” è nata nelle isole Hawaii da semplici appassionati. Per anni è stata offerta ai subacquei che si recavano in quelle acque per immersioni ricreative. Di recente è stata esportata da altri due appassionati che hanno aperto un centro immersioni a Palau che, dopo avere collaudato queste immersioni in differenti tipi di fondali, le hanno proposte a tutti coloro che desiderano sperimentare questa nuova “attività”. La specialità si è diffusa anche sulle coste dell’Oceano Atlantico dalla Scozia alla Florida.

Quando si fa
Open Ocean Black Water – così è chiamato questo tipo di immersioni dagli inventori – si effettua di notte quando l’oceano è calmo. Non ci devono essere onde alte o vento forte. Sarebbe tutto inutile perché il rimescolamento dell’acqua anche a poche decine di metri sotto la superficie non permetterebbe un’immersione in sicurezza ed oltretutto non si potrebbe apprezzare quanto sta accadendo. E non sarebbe neppure molto divertente combattere contro le onde e nuotare in quota dietro l’imbarcazione.

Dove si fa
Questa immersione differisce completamente dalla notturna. Deve essere eseguita su fondali molto elevati – si parla anche di oltre i mille metri – perché queste sono le aree dove gli organismi pelagici effettuano la migrazione verticale. Su fondali di modeste profondità, come le barriere coralline o altri fondali su cui si eseguono le immersioni tradizionali, anche se di elevata profondità, questa migrazione non avviene per la semplice ragione che gli animali marini hanno un habitat ben preciso dal quale non si muovono. Nel caso in questione si sta parlando di organismi pelagici, quindi in continuo movimento, spinti dalle correnti oceaniche di profondità.

Ci sta che a questa massa di organismi si uniscano specie pelagiche più grandi che vengono all’assalto con il solo scopo di cibarsi. Facile incontrare mante e delfini o altre specie simili.

L’equipaggiamento
Il tradizionale, niente di più niente di meno, con l’aggiunta di guanti, cappuccio e calzari. Per evitare di essere punti da meduse o altri animali simili. Una buona torcia (magari con una di scorta) che possa bucare l’oscurità per alcuni metri con fascio luminoso stretto. Il computer dovrebbe essere settato per avvertirvi di non superare i venti metri (meglio se la quota non abbia soste di decompressione). Non serve andare oltre, è consigliabile rimanere entro una zona di sicurezza. Di notte sott’acqua può essere molto pericoloso.

Fotografare
Fare riprese fotografiche nel buio più completo può essere davvero molto difficoltoso. Non c’è tempo per inquadrare o per altre finezze. Si deve agire con rapidità e premere lo scatto ogni volta che si presume di avere inquadrato il soggetto. Come si capisce, lo scenario è in continuo e rapido movimento. Si è molto distratti da quanto può apparire e scomparire in un attimo.

L’immersione
Gli specialisti di questo tipo di immersione suggeriscono che i tuffi siano effettuati in piena notte. La migrazione verticale inizia solo quando il buio è assoluto. L’imbarcazione non può ancorare e in gergo questa è una immersione drift dive -immersione in corrente -. Una fonte luminosa può essere calata in mare oppure come si usava una volta può essere appesa fuori bordo. Non si deve entrare in acqua con il solito salto ma ci si deve calare e lasciarsi andare verso la quota prevista. Inutile dire che per effettuare questo tipo di immersione bisogna essere in grado di avere un ottimo controllo dell’assetto subacqueo altrimenti l’intera immersione diventa pericolosa. Il mare di notte è un ambiente molto ostile, in immersione è ancora peggio, è facile perdere il senso dell’orientamento e non sapere più dove si è. Prerequisito richiesto brevetto Open Water.

Lo zooplancton è un alimento importante e rappresenta il combustibile che garantisce il fiorire della vita negli oceani. Difficile immaginare tanta varietà di specie, forme, e colori senza cibo.
In senso orizzontale, questi organismi non si sanno opporre al moto ondoso, ma in verticale riescono, grazie a apparati particolari, a compiere delle vere migrazioni, passando dalla superficie dell’acqua durante le ore notturne alle profondità oceaniche durante il giorno.
Comprende rappresentanti di moltissimi gruppi tra cui celenterati (idrozoi, scifozoi, sifonofori, cubozoi), chetognati, crostacei, tunicati, ctenofori, molluschi, gasteropodi.