Timor Est, nazione indipendente, copre metà dell’isola oltre ad una enclave in territorio indonesiano

Timor-Leste, o Timor Est, non è una destinazione ordinaria.
Pur trovandosi nel Triangolo del Corallo e condividendo gli stessi sistemi corallini dell’Indonesia, Timor-Leste rimane relativamente intatto al turismo subacqueo. Perché, nonostante le possibilità di incontrare in acqua capodogli, balene blu (e molto altro ancora), rimane fuori dalle normali possibilità.
Prima di tutto c’è la recente storia sanguinosa di Timor-Leste. L’ex colonia portoghese forma la parte orientale della grande isola di Timor (la parte occidentale è la provincia indonesiana di Nusa Tenggara) ha ottenuto la propria indipendenza nel 1975. Nove giorni dopo, l’Indonesia ha invaso il territorio e ne è seguita una sanguinosa guerra. Più di 200.000 persone di Timor Leste rimasero uccise. L’Indonesia rinunciò al controllo nel 1999 e la nuova nazione fu costituita nel 2002. Seguì un periodo di calma e Timor-Leste iniziò riprese il suo cammino.
La vita qui – come si incontra spesso in paesi che si stanno riprendendo dalla guerra – si muove a passo di lumaca. La lotta è finita, cosa c’è da dire di più?
Uno dei problemi per i turisti è il costo della vita. Dopo aver adottato il dollaro USA, Timor-Leste è ora per i viaggiatori uno dei paesi più costosi in Asia. Un altro fatto peculiare della vita a Timor Est è che attività apparentemente innocue come il cambio di denaro o l’acquisto di cerotti possono consumare sconcertanti quantità di tempo. Tutti questi fattori contribuiscono al fascino confusionario del paese, ma riducono il numero di visitatori solo ai più curiosi e avventurosi. L’anno scorso, Timor-Leste ha accolto meno di 100.000 turisti, rispetto ai 14 milioni dell’Indonesia.
Noi (tutti subacquei) non siamo in cerca di brividi particolari ma cercheremo di far il necessario per poter vedere quello che abbiamo sempre sperato di poter fare. E registrare con le nostre video camere visto che siamo specializzati nel realizzare documentari sulla natura.
Così, quando abbiamo sentito parlare delle ricchezze marine offerte a Timor Est, abbiamo stretto una partnership con un’organizzazione locale, la Noble Timor, creata per promuovere il turismo e realizzare uno show televisivo online sulle migliori località di immersione di questo paese. Nel corso dei nostri viaggi a Timor Est, abbiamo visto non solo il più grande animale marino (la balena blu), ma anche il grande capodoglio, oltre a dugonghi, alla barriera corallina più complessa e ricca, a branchi di delfini e antichi rituali che coinvolgono giganteschi coccodrilli e sanguinosi sacrifici.
Un altro sito curioso era nei pressi di Dili, due ore di macchina lungo la costa, attraverso una strada disseminata di buche. A due passi da una scavatrice abbandonata Anemone City una distesa di anemoni affioranti che pulsavano di pesci pagliaccio.Le barriere coralline dell’isola di Atauro
Da Dili (la base con il resort) verso Atauro (Goat nella lingua locale di Tutum) 25 km a nord. Atauro ha ottenuto il riconoscimento nel 2016, quando Conservation International ha contato 642 specie di pesci di barriera corallina intorno all’isola, rendendola tecnicamente la destinazione di immersione più biodiversa del mondo. La nostra base per la settimana è stata Atauro presso l’Aquatica Dive Resort, gestita da German Volker e la sua ragazza keniana Saffy (la sede principale dell’Aquatica si trova a Dili, è un moderno complesso con tutte le comodità).
Il resort ha fascino in abbondanza e cibo eccellente.
Passammo i giorni a esplorare le barriere coralline stese sulla soglia di casa. Sebbene i grandi banchi di pesci siano difficili da trovare intorno ad Atauro, i paesaggi marini sono spettacolari, con siti ricoperti di coralli duri e molli e spugne giganti. Shark Fin era il nostro sito preferito: una barriera corallina sparsa di corallo, soggetta a forti correnti con barracuda e squali. L’altro motivo per visitare l’isola è stato di documentare il Wawata Topu, ovvero le Sirene di Atauro. Questo gruppo di donne locali cattura il pesce usando pistole e fucili subacquei fatti in casa, mentre indossa le infradito e si veste di un lipa, un panno colorato che i timoresi indossano intorno alla vita.
(report della emittente SZtv – documentario online Timor Leste from below – si può vedere a questo link)